La fine dell'astronomia amatoriale.
- maxproject
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La fine dell'astronomia amatoriale.
Questo è il riassunto di una inchiesta svolta da una rivista del settore. Abbiamo letto con interesse i vari interventi, illustri, relativamente al futuro dell'astronomia amatoriale.
Ci sono moltissime sfumature interessanti, alcune condivisibili, altre molto discutibili, di certo rispecchiano tutte l'andazzo della nostra società.
Noi siamo fermamente convinti che tutti i fattori collaterali o tecnologici o ambientali, porteranno lo sviluppo di questa passione in direzioni ben precise.
Vogliamo pensare che il notevole inquinamento luminoso che non accenna a diminuire, poterà sempre di più ad una sistematica demolizione delle nuove leve? Speriamo di no ovviamente, ma consideriamo che questo "filtro" è un (pessimo) sistema per demoralizzare molti giovani entusiasti. Forse potrebbe darsi che solo i più testardi proseguano nel loro percorso di apprendimento? Forse.
Non vediamo invece, a livello molto hobbystico, uno sviluppo dei telescopi in remoto. Questo per ovvi motivi di disponibilità, di capacità dei singoli utenti e anche di vero interesse. Un remoto si usa per fotografia e ricerca che è ben diverso dal divertirsi qualche ora all'oculare, magari guardando oggetti noti e stranoti.
Ma è necessario considerare che la pesante crisi economica che ci ha colpiti (e tale rimarrà ancora per un po') porta dietro di se "anche dei benefici", in termini di moderazione nello stile di vita e nell'apprezzamento di elementi meno materiali , cosi come era 30 anni fa quando un 114 era un limite raggiunto con sacrificio e un C8 un mito. Vogliamo, non compiacerci, ma vedere la parte mezza piena del bicchiere: meno consumismo, piu' attenzione, più voglia di imparare........speriamo.
Maxproject
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Ci sono moltissime sfumature interessanti, alcune condivisibili, altre molto discutibili, di certo rispecchiano tutte l'andazzo della nostra società.
Noi siamo fermamente convinti che tutti i fattori collaterali o tecnologici o ambientali, porteranno lo sviluppo di questa passione in direzioni ben precise.
Vogliamo pensare che il notevole inquinamento luminoso che non accenna a diminuire, poterà sempre di più ad una sistematica demolizione delle nuove leve? Speriamo di no ovviamente, ma consideriamo che questo "filtro" è un (pessimo) sistema per demoralizzare molti giovani entusiasti. Forse potrebbe darsi che solo i più testardi proseguano nel loro percorso di apprendimento? Forse.
Non vediamo invece, a livello molto hobbystico, uno sviluppo dei telescopi in remoto. Questo per ovvi motivi di disponibilità, di capacità dei singoli utenti e anche di vero interesse. Un remoto si usa per fotografia e ricerca che è ben diverso dal divertirsi qualche ora all'oculare, magari guardando oggetti noti e stranoti.
Ma è necessario considerare che la pesante crisi economica che ci ha colpiti (e tale rimarrà ancora per un po') porta dietro di se "anche dei benefici", in termini di moderazione nello stile di vita e nell'apprezzamento di elementi meno materiali , cosi come era 30 anni fa quando un 114 era un limite raggiunto con sacrificio e un C8 un mito. Vogliamo, non compiacerci, ma vedere la parte mezza piena del bicchiere: meno consumismo, piu' attenzione, più voglia di imparare........speriamo.
Maxproject
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La fine dell'astronomia amatoriale.
Io mi metto tra quelli che vedono l'astronomia amatoriale in declino, almeno come numero di persone che la praticano e la praticheranno.
Manca un ricambio generazionale, di ventenni ne ho incontrati ben pochi agli star party o in occasionali incontri in qualche luogo dove si osserva, nel mio gruppo astrofili l'età media ormai è sugli anta da diversi anni.
Non credo che sia una questione di costi perchè uno smartphone costa più di ottimo binocolo (che dura una vita) e quanto un telescopio entry level, eppure se ne vendono a carrettate e vengono buttati dopo un anno perchè esce il nuovo modello.
Qualcuno poi inizia credendo di vedere tutto a colori come sembra dalle foto nei blog e siti, quando mette l'occhio ad un oculare dice "tutto qui?". Mi è capitato, poi ho saputo che il telescopio è finito nella sua scatola in cantina...
Non c'è il minimo interesse per gli argomenti scientifici, fa più audience un pò di tv trash sforna ignoranti con una trasmissione sulla fine del mondo dei maya nel 2012 di chi è capace a sbugiardare questi ciarlatani in 5 minuti. Poi il tappeto - costante e in aumento - di luci e lampioni non aiuta, non ci si incuriosisce verso un qualcosa che non si vede più.
Cerchiamo di vivere in modo tale che quando moriremo perfino il becchino sia triste.
Mark Twain
Edited by skymap on Jun 6, 2010 at 11:42 PM
Manca un ricambio generazionale, di ventenni ne ho incontrati ben pochi agli star party o in occasionali incontri in qualche luogo dove si osserva, nel mio gruppo astrofili l'età media ormai è sugli anta da diversi anni.
Non credo che sia una questione di costi perchè uno smartphone costa più di ottimo binocolo (che dura una vita) e quanto un telescopio entry level, eppure se ne vendono a carrettate e vengono buttati dopo un anno perchè esce il nuovo modello.
Qualcuno poi inizia credendo di vedere tutto a colori come sembra dalle foto nei blog e siti, quando mette l'occhio ad un oculare dice "tutto qui?". Mi è capitato, poi ho saputo che il telescopio è finito nella sua scatola in cantina...
Non c'è il minimo interesse per gli argomenti scientifici, fa più audience un pò di tv trash sforna ignoranti con una trasmissione sulla fine del mondo dei maya nel 2012 di chi è capace a sbugiardare questi ciarlatani in 5 minuti. Poi il tappeto - costante e in aumento - di luci e lampioni non aiuta, non ci si incuriosisce verso un qualcosa che non si vede più.
Cerchiamo di vivere in modo tale che quando moriremo perfino il becchino sia triste.
Mark Twain
Edited by skymap on Jun 6, 2010 at 11:42 PM
La fine dell'astronomia amatoriale.
Personalmente considero l'inquinamento luminoso la causa della crisi amatoriale. Il visuale è di fatto precluso ai pochi fortunati ( o sfortunati ) che vivono in zone poco industrializzate o urbanizzate. Qualche comune cerca di correre ai ripari, ma oramai la frittata è fatta, e non è facile tornare indietro.
Posso testimoniare che il mio piccolo tubetto, un 108mm f/4 Newton ha ancora tanto da raccontare quando vado a trovare i suoceri in Ogliastra (Sardegna) dove c'è ancora un bel cielo. Ho però trovato anche lì una situazione che lentamente cambia, in peggio.
Per rompere il silenzio del buio è sufficiente il raglio di un somaro con un faro che deve illuminare il mare di fronte alla sua gelateria.
Una volta dato il benservito al deep resta a mio parere poco... le doppie che io però, scusate la franchezza, non ho mai compreso, e il planetario, o meglio Luna, Giove, Saturno, Venere e Marte.
Dove abito c'è un gruppo di astrofili, ma ho avuto la netta sensazione che non fossero interessati più di tanto alle new entry, e dopo un po' ho lasciato perdere. Peccato.
Vi confesso che spesso sono tentato dall'acquisto di un Dobson da 200 o 250mm per passeggiare nel deep, ma l'idea di poterlo utilizzare solo poche volte in un anno non mi convince: è più pratico fare una visita ogni tanto ad un osservatorio.
Per la fotografia è un altro discorso: l'impegno economico richiesto è notevole, e chi sostiene che si possa fare astrofoto con poco mente sapendo di mentire. In ogni caso anche in questo caso non si può prescindere da un bel cielo buio, e siamo nuovamente al primo punto. E' inoltre possibile che molti non trovino così esaltante fotografare il cielo e ottenere immagini necessariamente inferiori a quelle che Hubble ci ha abituato a vedere. Mi pare che si corra dietro a gratificazioni per la realizzazione di immagini che offrono molto dal punto di vista estetico e tecnico ma praticamente prive di interesse scientifico. Personalmente lo trovo un virtuosismo, rispettabilissimo, ma che a me e a molti altri può non interessare a lungo.
Ancora una considerazione: ora per i giovani l'offerta di attività di svago è enormemente aumentata: l'informatica fornisce un supporto inimmaginabile sino a pochi anni fa per tutti gli appassionati di musica, video, fotografia, grafica. Aggiungete le sale cinematografiche, le palestre, le discoteche, i viaggi a poco prezzo... un fiume di tempo e denaro che viene canalizzato in strade diverse dall'astronomia amatoriale. Solo cinquant'anni fa c'era una generazione di giovani che aveva meno e poteva scegliere meno: era forse più facile inciampare in un cielo stellato e rimanerne colpiti a lungo.
A tutti quei fortunati che abitando vicino a zone di montagna, possono ancora dedicarsi al visuale e alla fotografia in compagnia di altri appassionati, a tutti loro va la mia invidia (con simpatia) e l'augurio di trascorrere ancora tante e tante ore a bocca aperta con un semplice bino a guardar le stelle. Raccomando di portare ogni tanto con noi i figli, i nipotini, i figli degli amici. Saranno ore che forse non vedranno la nascita di nuovi astrofili, ma regaleranno ai nostri piccoli, se avremo il dono della misura, dei ricordi magici.
L'importante forse, non è essere felici e avere quando saremo vecchi dei bei momenti da ricordare?
Scusate l'O.T.
Ciao, Carlo
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Posso testimoniare che il mio piccolo tubetto, un 108mm f/4 Newton ha ancora tanto da raccontare quando vado a trovare i suoceri in Ogliastra (Sardegna) dove c'è ancora un bel cielo. Ho però trovato anche lì una situazione che lentamente cambia, in peggio.
Per rompere il silenzio del buio è sufficiente il raglio di un somaro con un faro che deve illuminare il mare di fronte alla sua gelateria.
Una volta dato il benservito al deep resta a mio parere poco... le doppie che io però, scusate la franchezza, non ho mai compreso, e il planetario, o meglio Luna, Giove, Saturno, Venere e Marte.
Dove abito c'è un gruppo di astrofili, ma ho avuto la netta sensazione che non fossero interessati più di tanto alle new entry, e dopo un po' ho lasciato perdere. Peccato.
Vi confesso che spesso sono tentato dall'acquisto di un Dobson da 200 o 250mm per passeggiare nel deep, ma l'idea di poterlo utilizzare solo poche volte in un anno non mi convince: è più pratico fare una visita ogni tanto ad un osservatorio.
Per la fotografia è un altro discorso: l'impegno economico richiesto è notevole, e chi sostiene che si possa fare astrofoto con poco mente sapendo di mentire. In ogni caso anche in questo caso non si può prescindere da un bel cielo buio, e siamo nuovamente al primo punto. E' inoltre possibile che molti non trovino così esaltante fotografare il cielo e ottenere immagini necessariamente inferiori a quelle che Hubble ci ha abituato a vedere. Mi pare che si corra dietro a gratificazioni per la realizzazione di immagini che offrono molto dal punto di vista estetico e tecnico ma praticamente prive di interesse scientifico. Personalmente lo trovo un virtuosismo, rispettabilissimo, ma che a me e a molti altri può non interessare a lungo.
Ancora una considerazione: ora per i giovani l'offerta di attività di svago è enormemente aumentata: l'informatica fornisce un supporto inimmaginabile sino a pochi anni fa per tutti gli appassionati di musica, video, fotografia, grafica. Aggiungete le sale cinematografiche, le palestre, le discoteche, i viaggi a poco prezzo... un fiume di tempo e denaro che viene canalizzato in strade diverse dall'astronomia amatoriale. Solo cinquant'anni fa c'era una generazione di giovani che aveva meno e poteva scegliere meno: era forse più facile inciampare in un cielo stellato e rimanerne colpiti a lungo.
A tutti quei fortunati che abitando vicino a zone di montagna, possono ancora dedicarsi al visuale e alla fotografia in compagnia di altri appassionati, a tutti loro va la mia invidia (con simpatia) e l'augurio di trascorrere ancora tante e tante ore a bocca aperta con un semplice bino a guardar le stelle. Raccomando di portare ogni tanto con noi i figli, i nipotini, i figli degli amici. Saranno ore che forse non vedranno la nascita di nuovi astrofili, ma regaleranno ai nostri piccoli, se avremo il dono della misura, dei ricordi magici.
L'importante forse, non è essere felici e avere quando saremo vecchi dei bei momenti da ricordare?
Scusate l'O.T.
Ciao, Carlo
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- maxproject
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La fine dell'astronomia amatoriale.
Scusate se ultimamente sono abbastanza assente, ma sono costretto a casa per un blocco alla schiena e poco posso stare in internet.......
Leggo con piacere le riflessioni dei nostri due amici e vorrei dare le mie speculari, chiedendo anche agli altri di intervenire con il proprio punto di vista.
Il problema dell'inquinamento luminoso c'è , è grave e come giustamente viene fatto notare è fortemente disincentivante nei confronti di chi deve iniziare la nostra passione.
tuttavia il problema più grosso - secondo me - è lo spostamento verso il basso della cultura media. Una volta il cielo era più buio ma non avevamo i telescopi (i sempliciotti come me e molti come), ma c'era un grande fermento culturale e di interesse. Oggi abbiamo tutto e non facciamo nulla, forse lo sforzo più grande lo fanno gli astroimager (che sappiamo essere una bella rottura di p.... se non sei in postazione fissa), oppure i visualisti con dobson che se ne vanno in lande desolate dopo ore di macchina a cercare cieli bui.
Mi accorgo che, quando in una città sonnolenta e chiusa come Biella, facciamo qualcosa c'è molto riscontro e ci sono molte lamentele anche.......perchè nessuno prende per mano le persone potenzialmente interessate e le aiuta a crescere. Nella media io ho stimato che in un evento con 20 persone curiose posso ricavare 2 sicuri appassionati di astronomia, non è molto ma è un hobby di nicchia e rilevo anche, con soddisfazione, che almeno qua da noi aumentano le donne e le ragazze magari meno interessate alle questioni tecniche e più ad altri aspetti, ma sempre passione è.
Io, Carlo, non prenderei lo standard bifolco dei giovani che hai preso tu pensando che da li devo ricavare dei supporters astronomici, sono ben altri i giovani a cui bisogna pensare. Premesso che si può fare astronomia pur mantenendo gli altri interessi, in cui l'unico vincolo è il budget di spesa.
Partecipo spesso ad eventi in zona, faccio piccole lezioni in ambito locale nelle classi superiori e vedo - comunque - che se i giovani vengono stimolati c'è riscontro in una parte degli stessi.
Ma attenzione: finchè non la piantiamo di dire che l'astronomia è bella perchè facciamo belle foto, praticamente ci stiamo tagliando le gambe. Astronomia è fotografia, osservazione col dobson, osservazione col binocolo, fotometria e qualunque altra cosa, e vedo che con queste argomentazioni l'interesse aumenta.
Sono mie impressioni che sto raccogliendo in questi mesi, e non voglio dire che dobbiamo tornare indietro di 30 anni, ma forse un passo diverso in direzioni diverse è più profittevole che non tanti bei filmati ripetitivi fino alla nausea.
Il senso scientifico, ammesso che lo si voglia fare, lo riserverei solo a quelli che hanno la preparazione di base per poterlo fare. Io non sono tra questi, ma nessuno mi può impedire di avere soddisfazione nel tracciare una curva di luce della R CrB , vedo che quando spiego questo ai ragazzi grandicelli si risveglia un certo interesse........non lo sottovaluterei.
Max
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Leggo con piacere le riflessioni dei nostri due amici e vorrei dare le mie speculari, chiedendo anche agli altri di intervenire con il proprio punto di vista.
Il problema dell'inquinamento luminoso c'è , è grave e come giustamente viene fatto notare è fortemente disincentivante nei confronti di chi deve iniziare la nostra passione.
tuttavia il problema più grosso - secondo me - è lo spostamento verso il basso della cultura media. Una volta il cielo era più buio ma non avevamo i telescopi (i sempliciotti come me e molti come), ma c'era un grande fermento culturale e di interesse. Oggi abbiamo tutto e non facciamo nulla, forse lo sforzo più grande lo fanno gli astroimager (che sappiamo essere una bella rottura di p.... se non sei in postazione fissa), oppure i visualisti con dobson che se ne vanno in lande desolate dopo ore di macchina a cercare cieli bui.
Mi accorgo che, quando in una città sonnolenta e chiusa come Biella, facciamo qualcosa c'è molto riscontro e ci sono molte lamentele anche.......perchè nessuno prende per mano le persone potenzialmente interessate e le aiuta a crescere. Nella media io ho stimato che in un evento con 20 persone curiose posso ricavare 2 sicuri appassionati di astronomia, non è molto ma è un hobby di nicchia e rilevo anche, con soddisfazione, che almeno qua da noi aumentano le donne e le ragazze magari meno interessate alle questioni tecniche e più ad altri aspetti, ma sempre passione è.
Io, Carlo, non prenderei lo standard bifolco dei giovani che hai preso tu pensando che da li devo ricavare dei supporters astronomici, sono ben altri i giovani a cui bisogna pensare. Premesso che si può fare astronomia pur mantenendo gli altri interessi, in cui l'unico vincolo è il budget di spesa.
Partecipo spesso ad eventi in zona, faccio piccole lezioni in ambito locale nelle classi superiori e vedo - comunque - che se i giovani vengono stimolati c'è riscontro in una parte degli stessi.
Ma attenzione: finchè non la piantiamo di dire che l'astronomia è bella perchè facciamo belle foto, praticamente ci stiamo tagliando le gambe. Astronomia è fotografia, osservazione col dobson, osservazione col binocolo, fotometria e qualunque altra cosa, e vedo che con queste argomentazioni l'interesse aumenta.
Sono mie impressioni che sto raccogliendo in questi mesi, e non voglio dire che dobbiamo tornare indietro di 30 anni, ma forse un passo diverso in direzioni diverse è più profittevole che non tanti bei filmati ripetitivi fino alla nausea.
Il senso scientifico, ammesso che lo si voglia fare, lo riserverei solo a quelli che hanno la preparazione di base per poterlo fare. Io non sono tra questi, ma nessuno mi può impedire di avere soddisfazione nel tracciare una curva di luce della R CrB , vedo che quando spiego questo ai ragazzi grandicelli si risveglia un certo interesse........non lo sottovaluterei.
Max
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La fine dell'astronomia amatoriale.
Astrofili, ma anche musicisti, artisti si nasce e non si diventa. La capacità di emozionarsi alla visione di una pallina lattescente (quale può essere una galassia anche in un 20cm) non è comune. Ne ho esempi in famiglia e tra gli amici.....i figli di un grande, ma davvero grande, astrofilo che ora non c'è più, non si sono mai appassionati all'osservazione. Ai componenti della mia famiglia al massimo posso far vedere qualche simpatico cratere lunare o qualche protuberanza solare... eppure sto parlando di persone, senza falsa modestia, di cultura decisamente superiore alla media (che in Italia è decisamente bassa!)
Forse l'imaging mass market darà un nuovo impulso alla nostra passione perchè il poter vedere l'universo a colori praticamente all'istante è molto più coinvolgente della visione spesso deludente fornita dai telescopi amatoriali
Forse l'imaging mass market darà un nuovo impulso alla nostra passione perchè il poter vedere l'universo a colori praticamente all'istante è molto più coinvolgente della visione spesso deludente fornita dai telescopi amatoriali
La fine dell'astronomia amatoriale.
Sono d'accordo con Max, se è vero che l'inquinamento luminoso è la principale causa della caduta di interesse, è anche vero che molto spesso il neofita non viene seguito come si dovrebbe, si danno in pasto tre o quattro nozioncine accompagnate da relative diappositive (ops, slide..) e il "corso" di astronomia è bell'e terminato.
Ho notato negli ultimi anni come l'osservazione del cielo, le ore passate in compagnia a smanettare su un tubo, a cercare di riconoscere le costellazioni o qualche batuffolo semi-visibile, anche sotto cieli non proprio eccezionali (diciamo "minimo sindacale"), siano molto più redditizie di tante serate passate davanti ad uno schermo o in una sala a cercare di spiegare ciò che non è spiegabile a parole.
Come detto da Vittorino, non tutti hanno la capacità di percepire la bellezza dell'universo (bellezza che a parer mio sta anche in una galassietta di infima magnitudine appena visibile, ma io son fatto male lo so ;-)), ma per far in modo che questa percezione venga a galla bisogna portare le persone ad osservare.
Piccolo aneddoto: lo scorso anno più o meno in questo periodo, finito l'annuale corso di astronomia per la nostra città, abbiamo portto alcuni corsisti (i più temerari) sotto un buon cielo (21.2 di sqm) e con un 30cm abbiamo passato la serata a goderci il cielo estivo.
Ebbene, tutti quelli che vennero quella sera fanno ancora parte del nostro gruppo, e ad ogni luna nuova sono i primi a spingere per andare sotto quel cielo ad osservare!
Edited by Granz on Jun 8, 2010 at 01:05 PM
Ho notato negli ultimi anni come l'osservazione del cielo, le ore passate in compagnia a smanettare su un tubo, a cercare di riconoscere le costellazioni o qualche batuffolo semi-visibile, anche sotto cieli non proprio eccezionali (diciamo "minimo sindacale"), siano molto più redditizie di tante serate passate davanti ad uno schermo o in una sala a cercare di spiegare ciò che non è spiegabile a parole.
Come detto da Vittorino, non tutti hanno la capacità di percepire la bellezza dell'universo (bellezza che a parer mio sta anche in una galassietta di infima magnitudine appena visibile, ma io son fatto male lo so ;-)), ma per far in modo che questa percezione venga a galla bisogna portare le persone ad osservare.
Piccolo aneddoto: lo scorso anno più o meno in questo periodo, finito l'annuale corso di astronomia per la nostra città, abbiamo portto alcuni corsisti (i più temerari) sotto un buon cielo (21.2 di sqm) e con un 30cm abbiamo passato la serata a goderci il cielo estivo.
Ebbene, tutti quelli che vennero quella sera fanno ancora parte del nostro gruppo, e ad ogni luna nuova sono i primi a spingere per andare sotto quel cielo ad osservare!
Edited by Granz on Jun 8, 2010 at 01:05 PM
La fine dell'astronomia amatoriale.
Metto qui un bel link che piacerà tanto ai più nostalgici, ma anche ai giovani che faranno un salto nel tempo sino al 1939: un vintage di "Popular Mechanics" scovato online che merita la visita (e la stampa).
http://books.google.it/books?id=f9sDAAAAMBAJ&printsec=frontcover&source=gbs_slider_thumb#v=onepage&q&f=false
andate a pagina 177
Ciao a tutti,
Carlo
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Edited by carlo on Jun 9, 2010 at 09:39 PM
http://books.google.it/books?id=f9sDAAAAMBAJ&printsec=frontcover&source=gbs_slider_thumb#v=onepage&q&f=false
andate a pagina 177
Ciao a tutti,
Carlo
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Edited by carlo on Jun 9, 2010 at 09:39 PM
- maxproject
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- Iscritto il: 25/09/2008, 11:57
La fine dell'astronomia amatoriale.
A ma è fantastico Carlo, non lo conoscevo mica! Adoro questo genere di cose, mi sembra di tornare bambino (anche se non sono così vecchio!)
Ciao domani me lo stampo
MAX
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Ciao domani me lo stampo
MAX
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La fine dell'astronomia amatoriale.
Massimo c'è un sacco di roba interessante. Prova a fare una ricerca per parole chiave tra i libri ( esempio, Telescope) e limita la ricerca alle anteprime complete: vengon fuori cose carine.
Bisogna dirlo anche a Daniela: immagino possano piacere anche a lei... guarda questi ad esempio
http://books.google.it/books?id=JuEDAAAAMBAJ&pg=PA188&dq=telescope&as_brr=1&cd=7#v=onepage&q=telescope&f=false
http://books.google.it/books?id=3yMOAAAAQAAJ&printsec=frontcover&dq=telescope&lr=&as_brr=1&cd=61#v=onepage&q&f=false
http://books.google.it/books?id=K9tJAAAAIAAJ&pg=PA235&dq=telescope&lr=&as_brr=1&cd=63#v=onepage&q=telescope&f=false
io sto facendo un po' di pratica su Final Cut (montaggio video) e ogni tanto stacco per riposare e vado a curiosare tra i libri di Google
Buone letture a tutti,
Carlo
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Bisogna dirlo anche a Daniela: immagino possano piacere anche a lei... guarda questi ad esempio
http://books.google.it/books?id=JuEDAAAAMBAJ&pg=PA188&dq=telescope&as_brr=1&cd=7#v=onepage&q=telescope&f=false
http://books.google.it/books?id=3yMOAAAAQAAJ&printsec=frontcover&dq=telescope&lr=&as_brr=1&cd=61#v=onepage&q&f=false
http://books.google.it/books?id=K9tJAAAAIAAJ&pg=PA235&dq=telescope&lr=&as_brr=1&cd=63#v=onepage&q=telescope&f=false
io sto facendo un po' di pratica su Final Cut (montaggio video) e ogni tanto stacco per riposare e vado a curiosare tra i libri di Google
Buone letture a tutti,
Carlo
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La fine dell'astronomia amatoriale.
e' difficile coniugare prezzo accessibile, buone prestazioni ottiche e meccaniche e servizio di assistenza di buon livello.
Aggiungiamo che il giovane astrofilo non si accontenta piu' come dice massimo del 114 o del C8 questo perche' nell'era del villaggio globale si trova a confrontarsi con molte persone spesso piu evolute di lui stesso e sappiamo che l'erba del vicino e' sempre piu' verde.
Aggiungiamo che il giovane astrofilo non si accontenta piu' come dice massimo del 114 o del C8 questo perche' nell'era del villaggio globale si trova a confrontarsi con molte persone spesso piu evolute di lui stesso e sappiamo che l'erba del vicino e' sempre piu' verde.